ENTRARICERCA

Luca d'Alesio
Comunicazione = Informazione, Intrattenimento e Creatività

Senza titolo

Luca dAlesio Direttore Creativo Touché

Informazione, intrattenimento e creatività continuano a essere le parole chiave della comunicazione.Quale di questi elementi prevarrà nella formula che ci porterà verso una nuova forma di comunicare ?

L´intrattenimento senza dubbio! Poiché siamo passati da programmi che fanno share, allo sharing di siti specializzati come YouTube. La gente vuole essere stupita, ama emozionarsi. Può trattarsi di un libro che non smetteresti mai di leggere o una citazione che ti fa pensare, ma anche un film horror, una gag alla Zelig, oppure di uno stupidissimo film splatter.

Tra mille provocazioni offerte, l´unica via sembra essere quella di una scelta consapevole da parte dell´utente, per potergli dare solo quello di cui davvero sente il bisogno: un sano intrattenimento senza censure! Insomma è mai possibile che dopo un film di Rambo dove muoiono mille vietcong, non si possa far vedere nemmeno un cristiano che cade dal balcone per spingere un concetto?

La pubblicità è basata sulla finzione tanto quanto il cinema. E il pubblico lo sa bene, ne è totalmente consapevole! Il bisogno di intrattenimento che la gente desidera è testimoniato dai social network, in cui le persone continuano a linkare liberamente video, senza alcuna censura imposta o autoimposta. Del resto la gente che legge un quotidiano o cambia canale alla tv in salotto non è sempre la stessa che va su Facebook?

Pensa che oggi il target sia più consapevole di quello che desidera e di quello che si può aspettare dai brand?

La gente è attentissima a questo aspetto. Controlla, legge molto, approfondisce, esamina. Più il brand genera cultura tanto più attirerà consensi. Tanto più il brand instillerà valori responsabili nei confronti della società e dell’ambiente tanto più sarà attuale e vicino ai consumatori. Se il brand avrà il coraggio di comunicare tutto questo in modo da farsi notare, tanto più la gente ascolterà cos’ha da dire il brand. Altrimenti tutto diventerà piatto e freddo come una risposta noiosa. Anche più di questa.

Stiamo cercando di evadere dalle nostre abitudini, abbiamo sempre più desiderio di intrattenerci con devices tecnologici portatili. Sarà questa la nuova frontiera della comunicazione?

Il pubblico è attratto dall’ultima novità, tutto cambia e muta costantemente… Ma in sostanza cambia il mezzo, non il fine. L’intrattenimento è la parola d’ordine! Ma se ogni mezzo ha le sue regole e il suo modo di esprimere come intrattenere il pubblico, ogni mezzo rimane anche un contenitore meraviglioso ma vuoto. Qual è il contenuto da mettere nel contenitore? Cosa ci serve per comunicare e farci notare in questa nuova era tecnologica? Quel che occorre nel 2010 DC è quello che occorreva anche nel 2000 AC: un’idea. Cosa sarebbero YouTube, Facebook, l´iPhone o la Wii, senza un contenuto?

Crede che le aziende siano portate a fare una scelta fra le diverse strategie di comunicazione oggi disponibili? Quanto conta il grado di integrazione dei media?

Fondamentale. Non curarsene vuol dire affondare inesorabilmente. Sono risultati intangibili ma che creano un valore necessario: l’immagine di marca. E’ un risultato che si insinua poco per volta nella mente del consumatore. Non crea un risultato immediato nel mercato, ma lo crea nella fiducia ed empatia che il brand riesce a infondere nel suo pubblico di riferimento. Una persona insoddisfatta è in grado di generare un tam tam mediatico immediato, dai blog ai social network. Stessa cosa per chi è invece soddisfatto. Ecco perché il viral marketing oggi prolifera felicemente.

La Creatività va d'accordo con gli attuali budget ridotti? Come l'apporto creativo può agevolare la trasmissione del messaggio?

Più il budget è ridotto più deve prevalere l´idea, intesa come elemento cardine in grado di creare identità di marca, generare ricordo, provocare un’azione e concludere la vendita. Noi in Touché (e il nome non è un caso) siamo fermamente convinti dell´importanza della creatività. Non idee fini a se stesse, ma pensate in modo strategico. Infatti, se il vostro consumatore non vi nota, non saprà mai quel che avete da dirgli. I più grandi competitors di un’azienda sono in una mano: l’indice volta la pagina e il pollice cambia canale. Se il messaggio non arriva i soldi impiegati in pubblicità sono buttati.

L´attuale fase di transizione può ampliare la competitività fra i diversi stili creativi?

La competitività è una cosa sana: tiene sveglie le persone, le aziende e le agenzie, non fa sedere su nessun alloro, non dà certezze assolute di fedeltà, smuove le menti al pensiero, genera progresso. L'attuale fase di transizione impone un'analisi altrettanto sana: occorre ripensare a molte delle metodologie strategiche e operative degli ultimi anni, una profonda meditazione all'approccio culturale, con una riscoperta della professione pubblicitaria e di agenzie in grado di proporre soluzioni efficaci.

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Mediaform nasce con l'obiettivo di ricercare le possibilità di sinergia e interazione fra il mondo accademico e la realtà delle agenzie

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1 agosto 2022
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