MEDIASTARS - Il Premio Tecnico della Pubblicità

Renata Prevost Titolare Communication Management

Chiamerei la comunicazione con il suo vero nome: Creatività. Secondo il momento storico della società si mette in risalto oggi un aspetto e domani un altro. L'intrattenimento da solo è sterile penso che debba essere associato alla creatività per avere un senso compiuto. Anche l'emotività insita nella comunicazione credo che vada necessariamente associata alla creatività. Se poi la creatività serve all'informazione meglio ancora. A questa può essere associato lo spettacolo che se ben fatto può essere indice di professionalità veicolando migliormente la creatività del messaggio.

Quale è il ruolo dell'evento promozionale ? Crede che possa ben rappresentare la comunicazione one to one?

Gli eventi possono essere un media positivo e proficuo. Penso che le aziende tenendo conto della situazione economica attuale si stiano muovendo bene cercando di esplorare nuove e diverse possibilità molto attuali e forse più vicine al cambio generazionale a cui stiamo assistendo in questi anni. Certamente una maggiore concertazione dei media sarebbe auspicabile, come d'altra parte è sempre stato. Quando infatti si presentava un nuovo sistema di comunicazione questo veniva subito inserito nelle programmazioni delle maggiori aziende, senza togliere niente agli altri media ma rappresentando una possibilità in più.

Pensa che il target sia più consapevole di quello che desidera e di quello che si può aspettare dai brand? E come l'apporto creativo può agevolare la trasmissione del messaggio?

Spesso possiamo notare una strategia molto ben congeniata ma poi una applicazione sul prodotto rimane abbastanza debole. Al giorno d'oggi siamo tutti più informati, per cui anche il consumatore ha molti strumenti in più per informarsi come desidera. Le aziende talvolta scelgono di sfruttare la possibilità di imboccare una nuova via più creativa ed intelligente che porta il proprio brand ad essere preferito fra i competitors.

by Marta Gentili