Riccardo Robiglio
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Ispirazione e produzione creativa. L’ispirazione ci accompagna, e come si dice non dà preavvisi, la produzione spesso conferma le idee e il lavoro di team produce sempre i migliori risultati.
Riccardo Robiglio
Partner RED Robiglio & Dematteis
Come nasce l'ispirazione, per un creativo di oggi? Dove traiamo la nostra "ispirazione" che ci porta a rivelare ciò che esiste ma è nascosto?
L’ispirazione è frutto di due cose più una. Le prime due cose sono lo studio e la memoria: lo studio approfondito di uno specifico tema e il bagaglio cognitivo e culturale che nella vita hai accumulato, capito, elaborato. Quando queste due variabili entrano in collisione, si determina quel 'connecting the dots’ che a sua volta determina l’ispirazione: un anello della variabile studio si aggancia in modo inaspettato e sorprendente ad un anello della variabile memoria.
Facciamo un esempio concreto. Sto lavorando su un nuovo prodotto, un computer che promette facilità e felicità. Voglio trovare un simbolo che lo contraddistingua da tutti gli altri. Aziono la mia memoria e, ad un tratto, questa si aggancia alla variabile studio, facilità e felicità: il punto d’aggancio è una mela. E’ chiaro, la mela è un frutto semplice, familiare, ed esprime positività, vitalità. Quindi la mela, punto d'incontro tra studio e memoria, è l'ispirazione: voglio che quel computer abbia come simbolo una mela.
A questo punto interviene il terzo elemento, il talento. Attraverso questo noi trasformiamo quell’ispirazione in un preciso progetto artisticamente compiuto: il talento di quella o quelle persone ha infatti deciso che la mela sarà a strisce colorate orizzontali, come la bandiera della pace, avrà una fogliolina e sarà morsicata.
Il risultato finale sullo spettatore è lo stupore: non si aspettava di vedere su un pc una mela, non se l’aspettava tutta colorata, e ne capisce il significato. Due più uno.
Come riconoscere la consapevolezza delle proprie competenze nel nostro ambito lavorativo? Come misurarsi con questo aspetto nello svolgimento dell'attività professionale?
Per chi si occupa di creatività la definitiva consapevolezza del proprio talento e dei propri mezzi si realizza con il successo. Solo nel momento in cui le nostre intuizioni e i nostri progetti vengono realizzati ed esposti a un pubblico noi ci rendiamo conto del reale talento che abbiamo o che abbiamo saputo esprimere. La consapevolezza nasce dal consenso. Per un individuo di 25 anni il successo può significare entrare in una riunione di 45enni e con un’idea sovvertire il banco. Per un individuo di 45 anni significa acquisire un incarico molto importante o anche vincere un premio molto importante.
Questo naturalmente non toglie il fatto che, prima di verificare un successo, possiamo nutrire più o meno fiducia nel nostro talento. Questo avviene attraverso il confronto con le altre persone. Il confronto preventivo determina miglioramento, anche quando i consigli sono pessimi. Più ascolto e più miglioro, e più avrò fiducia nelle mie competenze e nel successo finale.
Che però rimane quello che è: un’incognita, una scommessa.
Nel nostro mondo condiviso non ci si può più permettere di agire da soli. Con chi costruire alleanze per rispondere alle esigenze del mercato di oggi?
Qualunque attività umana comporta un sistema di alleanze: dal nucleo familiare a quello professionale noi viviamo da sempre di alleanze. E’ però vero che oggi questo fenomeno ha raggiunto livelli nuovi, soprattutto in campo professionale.
La rivoluzione digitale degli ultimi vent’anni, che è poi la fase finale del secolare processo di globalizzazione innescato alla fine del ‘700, ha innalzato moltissimo la competitività: più’ giocatori in campo, più’ lotta tra loro per aggiudicarsi l’unica palla in gioco.
Questo livello di competizione fa si che il sistema di alleanze debba avere un valore sempre più alto: le persone con cui collaboro debbono avere preparazione e capacità via via superiori, proprio perché non combatto più all’interno del mio villaggio ma contro tutti i villaggi vicini e anche contro quelli molto lontani.