Jessica Loddo
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Ispirazione e produzione creativa. L’ispirazione ci accompagna, e come si dice non dà preavvisi, la produzione spesso conferma le idee e il lavoro di team produce sempre i migliori risultati.
Jessica Loddo
Dialoghista e direttrice del doppiaggio
Consulente creativa
Come nasce l'ispirazione, per un creativo di oggi? Dove traiamo la nostra "ispirazione" che ci porta a rivelare ciò che esiste ma è nascosto?
Io traggo ispirazione dalla vita in ogni momento della giornata, non ho la macchina, per scelta. Mi piace camminare in mezzo alla gente, prendere i mezzi pubblici. Mi piace osservare i comportamenti delle persone. Molto spesso vago per la città senza alcuna meta. Assorbo tutto quello che vedo e ne faccio tesoro.
L’ispirazione per me è come l’ultimo pezzo di un puzzle. È conoscenza ma anche intuizione. È ricerca e anche scoperta. Capacità di stupirsi e capacità di plasmare il pensiero. Credo che l’ispirazione sia un dono che devi essere in grado di proteggere e di difendere.
Forse come dice il significato etimologico della parola stessa, quando è vera ispirazione è l’intervento di uno spirito divino.
Come riconoscere la consapevolezza delle proprie competenze nel nostro ambito lavorativo? Come misurarsi con questo aspetto nello svolgimento dell'attività professionale?
A mio parere, nella vita, occorre raggiungere la consapevolezza delle proprie competenze in ogni ambito il più presto possibile. Conoscere i propri punti di forza e quelli deboli aiuta a sapersi confrontare costruttivamente con gli altri. Infatti quando nel lavoro mi capita di rapportarmi con quelle persone che mi piace chiamare « risolte » intendo dire proprio questo: persone consapevoli delle proprie competenze e pronte a un dialogo aperto che può solo essere fonte di arricchimento per entrambi. Purtroppo la consapevolezza viene spesso sostituita dalla presunzione se non è accompagnata dall’onestà intellettuale.
Mi piacerebbe che lo sviluppo della consapevolezza diventasse materia scolastica come la storia o la matematica. Perché acquisire conoscenza senza esserne pienamente consapevoli è una conoscenza dimezzata.
Uno sviluppo consapevole della nostra identità dovrebbe essere il fondamento della professionalità. Per la mia personale esperienza di direttrice del doppiaggio e quindi, a capo di un team, posso affermare con certezza che il lavoro di squadra migliore si ottiene dalla sinergia di tutte le parti coinvolte consapevoli delle loro compentenze. Parti che devono essere consapevoli del loro valore all’interno di un team.
L’insicurezza invece che una mancata consapevolezza delle proprie competenze porta sul lavoro è decisamente destabilizzante diventando un problema per se' stessi e per gli altri.
Nel nostro mondo condiviso non ci si può più permettere di agire da soli. Con chi costruire alleanze per rispondere alle esigenze del mercato di oggi?
Credo che l’argomento alleanze sia molto complesso. La nostra è una società capitalista basata sul profitto e sull’individualismo.
Fare alleanze vuol dire giocare nella stessa squadra. Fare alleanze vuol dire condividere le stesse conoscenze e competenze per un bene comune. Fare alleanze vuol dire anche avere una visione che consenta risultati a lungo termine. Nel mercato di oggi forse prima di parlare di alleanze potremmo iniziare parlando di tregua. In qualsiasi ambito lavorativo infatti siamo tutti in guerra. Tutti uno contro l’altro. Ognuno serrato nelle sue fila. Iniziare a non essere egoriferiti invece aiuterebbe a comprendere meglio le dinamiche e a trovare più velocemente la soluzione dei problemi. Chi non ha paura di allearsi è decisamente più consapevole del proprio valore e non ha paura di confrontarsi per migliorarsi.
L’insicurezza purtroppo crea fantasmi che impediscono alleanze e condivisioni.
