Intervento di Dan Peterson
Atti della Tavola Rotonda del 28 Maggio 2008
Dan Peterson coach e giornalista sportivo
“Amici sportivi…buonasera. Quello che aiuta molto è avere buoni giocatori, nella mia esperienza di coach sportivo nel basket italiano ho potuto avere a disposizione Mike D’Antoni che giocò per ben 12 stagioni nell'Olimpia Milano, e nei campionati europei per la Nazionale Italiana. Nel 1990 venne votato come il miglior playmaker di tutti i tempi del campionato italiano, e Dino Meneghin, diventato il primo giocatore italiano a entrare nella Basketball Hall of Fame, uno dei maggiori riconoscimenti alla carriera che un giocatore di pallacanestro possa ricevere, la rivista Giganti del Basket, inoltre, lo ha eletto come più grande giocatore europeo di tutti i tempi. Persone davvero eccezionali e giocatori davvero unici.”
Parlando di coaching, penso che ci sia una buona definizione della squadra: un gruppo di persone disposte ad aiutarsi a vicenda, senza egoismi.
Per quanto riguarda la comunicazione penso che sia importante potere chiedere un consiglio ad un collega senza doversi vergognare di questo. Questo aiuta a cementare la squadra. Qualcuno può sempre chiedere la stessa cosa a me, oppure addirittura al nostro capo, chiedendo di potere usufruire per un attimo della sua esperienza.
La comunicazione è una strada a due sensi – Quando tu mi parli io ti ascolto. Ma io ti ascolto veramente e capisco cosa mi vuoi dire.”
“Da più di vent’anni sono in televisione come commentatore sportivo (Sportitalia canale 225) e sono sempre stato attivo anche a lavorare per il team building e il coaching per molte aziende. Sta cambiando il mondo, ragazzi, come sapete benissimo. Uno dei motivi di questo cambiamento è l’arrivo della Cina, i ragazzi cinesi fanno squadra, fanno gruppo, lavorano insieme, seguono gli ordini con grande volontà, e questo si chiama squadra. Credo che chi non fa squadra oggi, è in difficoltà. Non è un caso che nello sport hanno sempre avuto moltissimi successi e quest’anno in occasione delle Olimpiadi potranno anche battere gli Stati Uniti per il numero delle medaglie. Dunque accettiamo la sfida.
“Ogni volta che sono chiamato a fare un discorso come coach, devo ricordarmi di avere a che fare con un qualcosa, che ho chiamato il quoziente umano, se si dimentica questo si è già in difficoltà.
Sono le persone che contano. A questo riguardo vorrei ricordare il mio corso di laurea sulla storia degli Stati Uniti, e in particolare sulla storia delle ferrovie americane vera spina dorsale degli states.
La loro costruzione da Est a Ovest ha generato quello che conosciamo dell’America, e le società che le hanno realizzate hanno sempre potuto contare su grandi successi economici.
Ad un certo punto però, con la complicità dell’aumento della concorrenza degli altri mezzi di locomozione, qualcosa si è fermato. Questi hanno sempre pensato a costruire locomotive e carrozze, e si sono semplicemente dimenticati del passeggero. Al giorno d’oggi le aziende che hanno sostituito le precedenti hanno una politica molto incentrata sulle persone che utilizzano le loro linee, e promuovono i loro servizi promettendo di avere molta cura di ogni passeggero.”
“Sono d’accordo con voi, se uno non si diverte, bisogna cambiare lavoro. Matematico.
Il giorno che non mi diverto più cerco un altro lavoro. Penso che il divertimento sia come la soddisfazione, è un appagamento immediato. In America si dice self-starter per dire automotivatore, uno che non ha bisogno di qualcun altro per accendere la sua carica, tutto quello che gli serve è già lì, è già carico, il motore sta già andando.”
“Un’ultima cosa. Voglio ricordare, quando da giovane, suonavo musica country a Chicago e seguivo molto Hal Havard. Lui diceva sempre: tre corde, è la verità. Chiunque sappia suonare tre corde su una chitarra può fare una canzone. Quando allenavo nello spogliatoio dicevo: - tre cose, e la verità. Se fate questo il vostro lavoro sarà sicuramente un successo.”