Roberto Red Rossi
Il viaggio del Messaggio: Dal brief in poi il messaggio vive diversi processi creativi che fanno in modo che una volta arrivato a destinazione, il viaggio non si fermi...
Roberto Red Rossi
Innovation & Digital strategist
Oggi giorno viviamo una vera e propria re-evoluzione dei ruoli in ambito marketing.
Le aziende si stanno abituando al fatto che i clienti rispondano alla comunicazione commerciale acquistando, o meno, il prodotto/servizio proposto da un lato, dall'altro che i consumatori stessi, ormai prosumer, facciano sentire la loro voce in merito, condividendo il messaggio del brand o criticandolo. Il mercato, inteso come le persone destinatarie del messaggio, è sempre più frammentato, affamato e desideroso di prodotti iper-profilati sulle sue esigenze.
I processi creativi alla base, specie per quanto riguarda la comunicazione online, devono uniformarsi a questa varietà e imparare a rivolgersi a moltitudini di ascoltatori con differenti modi di ascoltare e reagire. Cogliendo queste diversità la il messaggio potrà avere una lunga strada, sia nel tempo che nello spazio digitale, per arrivare vittorioso fino ai processi di vendita che di acquisizione, parlando nel caso di tecnologie.
Quale metodo deve perseguire il professionista per sviluppare un contenuto di valore che arrivi al destinatario del messaggio e che da lì riparta per prendere nuova vita?
Il processo base vincente da seguire segue 3 step principali partendo dall'Analysis, proseguendo con l'Activation per poi culminare con il Monitoring degli effetti della comunicazione. Da questo ultimo livello la strategia di comunicazione deve saper imparare e modificare il mood per arrivare ad una ottimizzazione sempre più in linea con le kpi e i risultati cercati.
In sostanza il messaggio, rivisto secondo l'approccio del content marketing, che sia branded, o riferito ad un prodotto specifico, deve modificarsi seguendo variabili in constante mutazione. Da qui attività come il Real Time marketing e lo Story telling hanno potuto svilupparsi in modo da affinare i concetti nascosti nei claim e negli advertising, da attribuire attività mirate agli influencer per la lead generation e da trovare il giusto mix di tone of voice e call to action con cui parlare agli utenti sui social.
L'effettivo successo di un messaggio risiede tutto nel rapporto che si instaura con il target, e per potersi rivolgere in modo proattivo e vincente è necessario, prima di tutto conoscerlo a fondo
Oggi in quale misura siamo disposti a seguire il content marketing di marca? I social favorendo la condivisione sono il canale ideale per ingaggiare l’utente?
I social sono immense piazze virtuali, e se teniamo presente i dati delle fruizione degli stessi via mobile, non esiste altro posto dove sia necessario per i brand essere presenti da protagonisti in due modalità: attiva e passiva. Attiva nel senso di raccontarsi e passiva nell'accezione molto più allargata di ascoltare come si viene raccontati. Il Content di marca funziona nel momento in cui crea valore per chi ascolta.
Fidelizzare e conquistare le masse di utenti significa sicuramente aprire un nuovo modo di essere in collegamento con le persone, che se investite di valore agiranno con lo stesso valore nei confronti del brand. L'attenzione, intesa come cura diventa un valore fondamentale nell'approccio psicologico al target.
Quali sono gli errori da non commettere in comunicazione?
La realtà purtroppo ha raggiunto una velocità e una mutevolezza incredibile. E online queste caratteristiche sono amplificate. Basare strategie di comunicazione sulla programmazione di lungo periodo non è più vincente e molti brand hanno dovuto fare seri conti con queste dinamiche, sia a livello internazionale che, più in piccolo, a livello italiano.
Stesso discorso vale per l'approccio up to bottom. Non è più pensabile utilizzare i canali digitali a senso unico come i media tradizionali, perché da un lato gli utenti rispondono freddamente alla mancanza di engagement e di call to action e dall'altro non si sfruttano così i preziosi feedback della rete per ottimizzare prodotti, servizi e how to do. Questo è il valore del nuovo paradigma della comunicazione.
Molti brand e realtà affermate, dall'editoria alla pubblica amministrazione, dal settore entertainment all' industria del prodotto ancora devono scendere a patti con queste dinamiche e se da un lato, nonostante questo approccio obsoleto, il loro business continua a reggere ma è in perdita, dall'altro continuano a lasciare sul campo opportunità incredibili.
La stessa dinamica si ripresenta per i professionisti, gelosi delle loro conoscenze ed esperienze che non colgono il reale potere della condivisione della conoscenza per paura di perdere posizioni o vedere sminuito il valore della loro professionalità.
Per concludere anche l'approccio alla multicanalità della comunicazione dovrebbe per forza passare dall'analisi dei target e dalla specificità di ogni piattaforma che si decide di utilizzare per comunicare. La ricerca del modo corretto è spesso surclassata da una presenza approssimativa e poco funzionale senza uno studio approfondito e una strategia ad hoc per ciascun media.