Giuseppe Caldiera
Qual è in Comunicazione il rapporto fra Creatività, Tecnologia e Formazione
Giuseppe Caldiera
Direttore Generale
Fondazione CUOA
Si può diventare creativi? Qual è l’importanza di una valida formazione per approdare a una professione nel mondo della comunicazione?
I talenti sono innati ma devono essere coltivati ed educati. Per entrare nel mondo della comunicazione bisogna ascoltare e valutare le proprie sensibilità e inclinazioni, ma solo una solida formazione può sviluppare questi talenti e dare i contenuti, i metodi e gli strumenti per affrontare professionalmente una attività così complessa.
Il panorama dell’offerta didattica in Italia è oggi particolarmente ampio. Cosa vi distingue e vi caratterizza nella rosa degli enti di formazione specializzata presenti sul mercato? I vostri Docenti seguono un metodo particolare?
I temi della comunicazione sono così ampi che anche l’offerta formativa delle molte scuole oggi esistenti in Italia si è adeguata, allargando e sofisticando le proprie proposte. La Fondazione CUOA, che è una business school, affronta questi temi all’interno di percorsi di formazione più articolati, dove la comunicazione, ma anche la creatività, non sono fine a se stesse ma contestualizzate in profili professionali di interesse per imprese e organizzazioni. La continua interazione con il mondo aziendale contribuisce a dare una corretta risposta ai bisogni di nuove professionalità con la co-progettazione dei percorsi formativi e la concretezza dell’attività di docenza che, più che seguire un metodo particolare, valorizza l’esperienza e da spazio alla verifica sul campo con laboratori, attività in outdoor e project work in azienda.
Qual è la storia che caratterizza la vostra scuola? Quando è nata? Qual è la filosofia ispiratrice o la personalità che ha guidato la fondazione?
La Fondazione CUOA è nata nel 1957 all’interno della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova. Grandi aziende, enti pubblici, associazioni imprenditoriali e manageriali hanno contribuito fin da subito all’avvio di una scuola con l’obiettivo di dotare il territorio di riferimento - che allora era il Nordest - di competenze adeguate per garantire lo sviluppo del sistema economico che fin da allora si andava definendo e che avrebbe raggiunto le dimensioni di un modello di imprenditorialità, creatività e innovazione ammirato e studiato in tutto il mondo. Il CUOA ha seguito e favorito questo sviluppo con la formazione di professionalità adeguate e aggiornate, attraverso i propri Master, diplomando più di 3.500 alunni. Oggi, la situazione è diversa e anche noi siamo consapevoli del cambio di paradigma in atto, che stiamo affrontando con la filosofia che ci ha sempre guidato: una forte collaborazione con le imprese e con il mondo accademico. La sintesi tra la concretezza del sapere, sviluppato dalle organizzazioni, e il rigore metodologico dell’approccio scientifico resta il modello del nostro sistema formativo.
Come vedete il settore della comunicazione e della creatività nel prossimo futuro? Quali sono le figure professionali più richieste oggi dal mercato del lavoro? Con che facilità i vostri studenti trovano collocazione al termine del percorso di studi?
La comunicazione, declinata nei suoi molteplici aspetti, e la creatività, anch’essa vista nell’ampio spettro delle sue applicazioni, determineranno nuove e sofisticate figure professionali. Ciò che cambierà rispetto a oggi è la trasversalità di questi temi che porteranno non solo o non tanto a specialisti di comunicazione o di creatività ma a professionisti nei vari campi e settori che dovranno avere queste competenze nel proprio bagaglio professionale. Per quanto riguarda la Fondazione CUOA, abbiamo una certa facilità nel collocare i nostri alunni al termine del percorso di studi grazie all’ interazione con le aziende e al continuo monitoraggio dei bisogni professionali di imprese e organizzazioni.