Valter Minelli
Qual è in Comunicazione il rapporto fra Creatività, Tecnologia e Formazione
Valter Minelli
Direttore Creativo
Pielle
Come si rapportano oggi creatività e comunicazione?
Anche se le cose cambiano, i “medium” si evolvono e si aggiungono, come nel caso dei social network, penso che il rapporto tra le due non è cambiato e dipende sempre da un unico principio. Se il committente è “illuminato” e chi produrrà il “messaggio” lo è altrettanto ne uscirà un lavoro eccellente sotto tutti i profili e centrerà gli obiettivi. In caso contrario la comunicazione arrancherà in maniera faticosa, qualsiasi sia il sistema o i sistemi utilizzati, che siano “vecchi” o “nuovi”.
Come la tecnica e Tecnologia aiutano la creatività?
Che la tecnologia abbia dato una marcia in più alla creatività è innegabile. Ma è altrettanto innegabile che ha creato nel mondo della comunicazione disastri inenarrabili. Paul Aarden, sosteneva che se arrivi con un rough approssimativo e costruisci insieme al tuo cliente/committente il progetto, quest’ultimo si sentirà più coinvolto nell’idea e non perderà di vista l’obiettivo. Oggi, arriviamo con progetti che sembrano già prodotti e ci si inerpica in un sentiero di modifiche solo perché, la ragazza in fondo sulla destra non sorride come il cliente pensava o il tipo di camicia che indossa a lui non piace. Anche in questo caso vale la regola della risposta alla prima domanda: ci vuole competenza da ambo le parti e lungimiranza.
Si può diventare creativi? Quale è l’importanza della Formazione?
Si può pensare che la creatività in termini generali sia innata in ognuno di noi e che forse viene sopita o esce prepotente a seconda dell’educazione e della formazione a partire, forse, dai primi anni di vita. Paul Rand nel ’96 sosteneva che è una dote innata e un talento raro e che non si può insegnare. Forse il discorso andrebbe approfondito, ma per esperienza, credo che sia proprio così.
Come legare creatività a business in una Visione Strategica di agenzia-azienda?
Se il fine ultimo è quello di centrare gli obiettivi posti, questa è la risposta.
Vuol dire che la “visione strategica” è stata comune e soprattutto proficua; quindi si torna al discorso di partenza: se la sinergia tra agenzia e azienda c’è, ed è vera e complice, non può che dare buoni risultati. Il consumatore alla fine percepisce questa passione e ne è stimolato.