2011
L'anno dei Social Media / del Social Marketing.
Non è una novità, i Social Media hanno acquisito un’importanza strategica tale da modificare in modo sensibile la pianificazione pubblicitaria delle aziende che, sulla base di ricerche di marketing, destinano budget sempre più consistenti per accrescere il proprio posizionamento online.
Un sondaggio condotto su 307 specialisti di online marketing, durante un webinario (seminario web, ndr) promosso dall’azienda americana Search Engine Strategies ha evidenziato come i Social Media si trovino in primissimo piano nelle operazioni di advertising sui due principali social del momento: Facebook e LinkedIn. Questi due colossi assorbiranno infatti circa il 46% degli investimenti totali. Questo dato rivoluziona in modo inconfutabile lo scenario, affermando inequivocabilmente l’importanza del PayPerClick (già formidabile strumento per i motori di ricerca, vedi Google) sui nuovi social media, previsto ovviamente anche in versione mobile.
Ed è proprio in questa direzione che stanno aumentando gli investimenti da parte delle aziende, sia nella formazione di risorse in grado di comprendere e sviluppare nuovi linguaggi adatti a questi nuovi strumenti, sia nell’integrazione dei social media con i cosiddetti canali tradizionali. L’integrazione dei social media nelle strategie di posizionamento, infatti, sarà indispensabile per ottenere successo nel Search Engine Optimization in futuro. I motori di ricerca, dal canto loro, sono in fase di notevole rinnovamento, per permettere loro il recupero di informazioni e contenuti dalle pagine social. Tutto porta quindi a pensare che nei prossimi anni gli investimenti su Internet raggiungeranno quote di mercato sempre più ampie, con conseguenze dirette, inutile sottolinearlo, anche per l’Internet mobile. Del resto, durante l’evento DLD (Digital, Life, Design) 2011, Eric Schmidt (CEO in uscita di Google) ha affermato che il mercato del mobile sta crescendo otto volte più velocemente rispetto a quello delle connessioni domestiche. Dovremo probabilmente abituarci all’idea di vedere la maggioranza delle persone navigare da smartphone più che da computer fissi. Il cellulare è da tempo strumento di comunicazione imprescindibile, per la vita privata e per quella professionale. È logico quindi immaginare che le generazioni future possano avere a che fare con standard di connessione completamente diversi da quelli ai quali siamo, al momento, ancora abituati.
Internet e Social: fruizione in continua crescita.
Il fenomeno Social ha avuto una crescita esponenziale, e abbiamo archiviato un 2010 incredibile in cui abbiamo potuto constatare come questi non-luoghi abbiano realmente stravolto le abitudini quotidiane di tutti noi. Proprio per questo, i social network si dimostrano uno strumento fondamentale anche per il mondo delle aziende. A conferma di tutto questo basti pensare che Facebook è, al momento, considerabile il terzo stato al mondo, grazie ad un numero di utenti inferiore solamente alle popolazioni di India e Cina. Questo rende l’idea, senza bisogno di ulteriori delucidazioni, delle dimensioni del target potenziale al quale ci si rivolge utilizzando questo mezzo di comunicazione. I social network stanno, di fatto, guidando l’evoluzione del web. Stanno modificando il tipo di fruizione, una fruizione sempre più articolata. Gli utenti non sono più disposti ad ascoltare passivamente i messaggi che ricevono, ma esigono la possibilità di esprimersi. E si confrontano. Si conferma quindi una delle principali tesi del Cluetrain Manifesto, che recita: i mercati sono conversazioni. Per questo stanno nascendo sempre più aziende 2.0, in grado di ascoltare, conversare, e successivamente coinvolgere il proprio target di riferimento. La fruizione di Internet si sta evolvendo nel tempo, e un cambiamento di queste dimensioni non sarebbe stato possibile se lo sviluppo delle tecnologie alla base e l’aumento della copertura per Internet non avessero contribuito a modificare le abitudini della popolazione.
ICT: la questione italiana.
Grazie agli investimenti sulle connessioni per Internet veloce, secondo dati Audiweb, l’accesso ad Internet è aumentato ed è ora disponibile per circa il 70% della popolazione italiana; così in Italia a febbraio 2011 gli utenti Internet italiani sono stati 25,4 milioni, con un incremento, rispetto a febbraio 2010, del 10,7%. Da notare che più della metà degli utenti utilizzano gli strumenti messi a disposizione dalla rete per prendere decisioni sull’acquisto di beni e servizi. In crescita anche la media di tempo in cui ognuno di noi rimane connesso, che in un mese arriva circa a 40 ore. E questo numero è destinato ad aumentare; basti pensare che, come già accennato in precedenza, è in notevole aumento l’accesso a Internet via mobile. In Italia, sempre secondo stime Audiweb, sono 6,2 milioni gli smartphone che si connettono alla rete. Ciò nonostante, la banda larga in Italia è piuttosto debole rispetto alla maggior parte degli altri paesi europei. Bisogna dunque augurarsi che gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo possano aumentare nel corso degli anni, per una crescita sostanziale del comparto ICT anche nel nostro paese.