Paolo Margonari
Consumer Playmaker: Nella delicata fase d’arrivo presso l’audience di riferimento, quali sono le condizioni che regolano la buona ricezione del messaggio?
Paolo Margonari
Direttore Creativo Milk Adv
L’utente come percepisce la diversa tipologia di messaggi nell’affollamento quotidiano degli avvisi pubblicitari? Quale tipo di engagement risulterà maggiormente gradito?
Oggi la pubblicità non ha più uno spazio circoscritto: è dappertutto. La folla di media disponibili ha creato nuove schiere di utenti, sempre più immersi in un contesto dove tutto è messaggio. Noi comunicatori non dobbiamo vederlo come un ostacolo: è una sfida avvincente e abbiamo la responsabilità di intraprenderla. È vero: l’eccesso di stimoli può generare indifferenza. Ma le buone idee possono e devono fare ancora le differenza. È questo il percorso che ha intrapreso il team di Milk: lasciare che le nostre campagne parlino alle persone e delle persone, toccando le corde del cuore e al tempo stesso informando in modo evoluto e consapevole. Chiosando Anna Maria Testa, l’engagement ha bisogno di qualcosa che sia sempre nuovo, utile. E, aggiungerei, emozionante.
Spesso non ci accorgiamo di quanto gli algoritmi stiano pilotando le nostre scelte attraverso l'utilizzo dei Big Data. Quale sarà Il futuro della comunicazione? Sarà esclusivamente Data Driven o c’è la possibilità di una svolta creativa Human Driven?
La creatività nasce sempre da un’opportunità. Ogni epoca ha la propria: oggi, la nostra opportunità è la tecnologia. Chi ha detto che l’Industry of Things, i Big Data, le macchine intelligenti prenderanno il nostro posto? Tutto ciò che è vissuto come una minaccia al talento può essere invece visto come la chance di creare, con nuovi strumenti, nuovi significati e nuovi messaggi. Social, app, blog, realtà aumentata, così come le nascenti Smart Cities sono destinate a fare della comunicazione un’esperienza, e non più solo uno strumento di vendita. Ciò che conta è non smarrire mai la direzione, che deve sempre essere umana, orientata ai sogni e ai bisogni delle persone. Il team Milk cresce integrando nuove professionalità del settore digital, coinvolge blogger e influencer e vuole aprirsi senza paura al cambiamento. Penso sia questo l’approccio giusto per non indietreggiare davanti al futuro. In fondo che cos’è il futuro, se non il coraggio di cambiare?
All’interno di un mercato sempre più esigente e competitivo, l’elemento cardine per le aziende resta la reputazione, attraverso la quale sono quotidianamente sotto esame da parte dei consumatori. La sostenibilità può aggiungere personalità al brand, suscitando un interesse più marcato nelle nuove generazioni?
Quando un brand inizia a chiedersi il perché di ciò che fa, in realtà sta gettando i semi del successo. È un pensiero – e una pratica – che noi di Milk portiamo avanti dalla prima ora. Oggi sempre più imprese hanno capito che gli ideali e i valori che danno origine a un prodotto sono più importanti del prodotto stesso. Se attraverso la forza delle tue risorse riesci a veicolare un messaggio autentico, sia esso etico, politico, sociale o ambientale, potrai compiere quel salto tanto ambito: non essere più semplicemente comprato, ma cercato. Affiancare le aziende in questo percorso di maturità, consapevolezza e condivisione è esattamente il compito di un professionista della comunicazione.