Andrea Albanese
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Andrea Albanese
Social Media Marketing Manager, Docente
Digital Communication Advisor, Project Manager
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Su internet ogni nicchia è un mercato, per cui non posso che essere d’accordo con questa riflessione. A prima vista quello che facciamo nel nostro paese può essere percepito come piccolo o limitato rapportato alla vastità del mercato internazionale, ma pensiamo al potenziale che la comunicazione digital e social può assumere per le eccellenze italiane della moda e dell’artigianato abbattendo i confini geografici e fisici e rendendo questi contenuti accessibili da ogni parte del mondo. Di conseguenza, uno studente che segue un percorso di laurea o di master in comunicazione e marketing digitali acquisisce informazioni e know how applicabili anche ad una piccola azienda enogastronomica di provincia, facendo così crescere le sue quote di mercato e le vendite grazie agli strumenti che il digital marketing e i social media offrono.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
La crisi che ha colpito i budget di comunicazione è l’occasione per riflettere e ottimizzare gli investimenti: possiamo vedere questa contrazione del mercato come il modo per spendere meglio. È importante individuare e conoscere i giusti canali per posizionare i propri prodotti, sto pensando, ad esempio, a campagne indirizzate al mercato cinese, o a quello russo, differenti da quelle lanciate sul mercato italiano, oppure a modalità di engagement attraverso i social media in modo mirato su alcune community. Credo che oggi il vero investimento strategico sia nell’acquisizione di competenze sui nuovi strumenti di comunicazione che ci vengono offerti, così da integrarli nel quotidiano alla propria analisi e visione del mercato. Il social e il digital permettono inoltre di individuare potenziali competitor e rischi che un’analisi o dei tools tradizionali non sarebbero stati in grado di vedere.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Il mercato one to one ha impattato sul modello di comunicazione one to many, come il canale televisivo. Oggi le aziende hanno strumenti che permettono una profilazione assai più precisa degli utenti grazie all’analisi dei percorsi digitali e dei click che questi fanno sul web: attraverso i ‘Big Data’ è possibile creare contenuti che vengono percepiti quali dimostrazioni di attenzione per gli interessi e le preferenze dei singoli e ne suscitano un ‘gesto di consenso’ attraverso click, commenti, condivisioni. Le aziende in grado di offrire una comunicazione profilata vincono in engagement e questo, nel mondo dei social network, genera una ulteriore diffusione del messaggio in modo organico: gli utenti diventano ‘ambassador’ del nostro marchio e del nostro prodotto.